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Salute, che parola pesante

SALUTE, CHE PAROLA PESANTE! DENTRO DI NOI SBUFFIAMO e poi ci sentiamo un po’ in colpa…
Grande concetto, grande fatica.

di Michela Neri*

 

La salute (sento che stai pensando “uffa!” di nuovo??) è sempre stata la prima cosa che permette agli esseri umani di fare tutto il resto, eppure, è tra le prime cose che viene sottovalutata, guardata male, perché è proprio lei che ci fissa e si aspetta di essere accudita… che ansia, eh?
Sia quella fisica e che quella psicologica, sono ignorate e considerate fanalino di coda del nostro “benessere” (altra parola terribile!!!!)
Occuparci di noi è molto faticoso.
Dio solo sa le robacce che ho detto e pensato nei diversi momenti della mia vita. E ancora oggi protesto! Il divano mi guarda, mi seduce, i cappelletti sono buoni e il far niente vuole venire a trovarmi troppo di frequente.
Spesso vorremmo (io compresa) la pillola della felicità o un corpo in autogestione, che ci permettesse di mangiare quello che vogliamo, che rimanesse in forma e tonico per sempre mentre siamo sul divano a guardare una serie TV. Vorremmo anche essere al di sopra di tutte le emozioni negative che il mondo e le relazioni ci buttano addosso, vorremmo non sentirle. Paradossalmente, se tutto andasse davvero così, saremmo talmente distanti da noi stessi e dalla realtà, da non riconoscere i segnali che arrivano e che ci stanno dicendo e che si potrebbe creare a breve un danno. A valanga. Hai presente la pallina di neve che rotola? Ecco… diventa davvero valanga. È proprio così: vorremmo non sentire la fatica del nostro corpo e quella delle nostre emozioni. A causa di esperienze negative antiche, molti di noi si anestetizzano. Si, ce la fanno davvero!!!
Utilizzano meccanismi di difesa, strumenti o sostanze a disposizione per rendere silenziosi certi stati d’animo, ignorano, procrastinano la cura di dolori, disturbi ricorrenti, stili di vita dannosi, nella speranza vana che tutto passerà e che ci saranno momenti migliori.
Il segreto è che i momenti migliori non arrivano. Più ignoriamo i segnali, più corpo e mente devono urlare e produrre sintomi per esprimere il malessere che aumenta.
Riesci a visualizzare questa immagine? Corpo e mente che urlano e tu che guardi senza fare nulla. E L’urlo aumenta.
A questo punto dirai: accidenti che bell’augurio per il futuro, Michela. Credevo dovesse farmi sentire meglio.
La mia speranza è che ti faccia accorgere che esisti anche tu e che puoi avere il potere personale per allontanarti da ciò che ti fa male. Sarà difficile e faticoso? Sì, lo sarà, ma non più della fatica che stai facendo da tutta una vita. Col cuore.

 

* Michela Neri, Psicoterapeuta, Studio Spazio LILAC Forlì, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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